La parola libertà è spesso legata ad un sentimento più che ad un compito. L’immagine collettiva è il gabbiano che vola alto nel cielo.
Questa parola viene poi paradossalmente legata ad altre parole come tolleranza,rispetto,uguaglianza,fratellanza. Per capire fino in fondo il significato della parola libertà bisogna mettersi nei panni dei genitori di quel gabbiano,mentre è ancora nel nido. Bisogna mettere poi quel nido,quei genitori e quel pulcino nel giusto contesto: la ripida scogliera,gli altri nidi con gli altri genitori,le aquile,il vento e le onde dell’impetuoso oceano sottostanti. Poi bisogna domandarsi fino a che punto è necessario spingere quel pulcino fuori dal caldo nido per affrontare la tempesta con le sue giovani ed inesperte ali. Bisogna che ambedue i genitori e la società intera trovino normale questo gesto. Dalla semplice domanda: cos’è la libertà,a questo punto ne scaturiscono altre: per chi è importante? Dobbiamo imporla? Va difesa? Dobbiamo sempre considerarla un vantaggio?Cosa la rende così importante?In natura l’istinto per fortuna è più forte dell’emozione. Gli occhi del pulcino non vedono il pericolo ma l’occasione mentre quelli di suo padre non vedono un pulcino ma un adulto. Forse l’umanità dovrebbe ricordare che quando l’uomo si scaldava col fuoco i bambini erano molto più liberi. Quando l’uomo viveva sugli alberi chi cadeva era stato sbadato o al massimo sfortunato. Mai nessuno a quell’epoca, da ragazzo desiderava restare giovane. Gli adulti erano ammirati dai giovani perché andavano a caccia,a pesca e a combattere. Saltando attraverso il cerchio di fuoco raggiungevi i guerrieri,i cacciatori,gli adulti,la libertà. Cos’era allora la libertà? Potersi sposare e fondare un nucleo familiare. Andare a caccia per nutrire la famiglia ed il villaggio e vicino al fuoco,la sera, davanti a cento sguardi raccontare le proprie gesta. Combattere per la difesa dei propri cari,del proprio modo di vivere con la faccia dipinta. Rinunciare al caldo giaciglio,all’abbraccio della madre. La libertà in natura non è fare ciò che piace ma fare ciò per cui si è fatti. L’uomo di allora non era fatto per restare a casa.Nella natura umana giocano un ruolo essenziale i genitori e la società che forniscono al giovane o meno i motivi per diventare liberi. Nella nostra società la libertà è rinucia. È vero ma vale sempre la pena rinuciare a qualcosa per la libertà. Purtroppo però oggi la libertà è in pericolo perché non c’è più la poesia del volo,della caccia praticata con l’arco,del combattimento a mani nude. Tutto questo è diventato virtuale e tecnologico. Il gabbiano è diventato un drone. Eppure la poesia esiste ancora. Basta usare i sensi e l’istinto. Il volo vale lo sforzo. Ciascun’essere nel proprio cielo.