Certo per una ditta i conti sono importanti. Una ditta come del resto una società deve far quadrare i conti. Ad esempio i produttori di mitili,come mi ha spiegato il Sig. Giuseppe Prioli,presidente di una delle maggiori associazioni di produzione dei mitili d’Italia,non possono non tener conto delle spese di smaltimento dei loro rifiuti che secondo la normativa vigente spettano interamente agli allevatori. Tale smaltimento,secondo quanto affermato si aggira intorno ai 20/30 centesimi per kilo conferito mentre l’acquisto delle retine biodegradabili salirebbe fino ai 70/80 centesimi al kilo. Mentre gli allevatori si lamentano di non poter sostenere i costi di smaltimento o di conversione,le amministrazioni comunali dicono di non avere le risorse necessarie e di non voler intervenire a livello legislativo per non penalizzare un settore in difficoltà.
Mentre gli allevatori continuano a produrre i mitili buttando a mare quello che non possono permettersi di smaltire e i comuni fanno finta di niente,noi delle associazioni di volontariato cerchiamo di metterci un pezza raccogliendo quel che finisce in costa e coinvolgendo i comuni interessati e le società di smaltimento della zona. Quindi alla fine i costi ricadono sulla comunità. Segnalo tra l’altro che uno dei ruoli principali della guardia costiera è rappresentato appunto dal fare la guardia alla costa. E allora perché le coste sono in questo stato? Mancano le denunce che di fatto paralizzerebbero il settore. Tutto sommato non sarebbe molto più economico sedersi ad un tavolo e stabilire un contributo regionale per l’acquisto delle retine biologiche?