Per caso

Ci fosse un disegno potremmo sempre comprare delle gomme,cancellarlo,e rifarlo. Fosse un complotto a rendere questa vita caotica e a devastare il pianeta potremmo provare a ribellarci e cambiarne le sorti o almeno tentare. Fossero i nazi,gli ebrei,i russi,gli americani avremmo un nemico contro cui combattere. Invece,proprio come disse Darwin i cambiamenti appaiono in maniera casuale. Le sorti del mondo appaiono sempre più casuali. Chi di quelli che sostengono di avere capito le regole del mercato,il complotto in atto,il destino è in grado di prevedere il futuro? Proprio ieri,quando credevamo che la guerra nucleare sarebbe scoppiata in Corea,ecco che le due coree si uniscono per i giochi olimpici. Certo qualcuno dirà che c’è un motivo e che era ovvio che l’avrebbero fatto. C’è poi in materia ambientale la nuova direzione dell’Europa sui rifiuti. La Cina ha deciso di non prendere più rifiuti dall’Europa:panico. Come dicevo,non c’è nessun piano. Nessun piano mondiale,nessun piano europeo o nazionale. Qual’è il piano nazionale sui rifiuti? Sempre più raccolta differenziata? E poi? Dopo che hai diviso per bene lattine,vetro,carta e umido che ci fai? Fino a ieri la spedivamo in Cina. E pur sapendo da almeno un anno che il 1° gennaio 2018 la Cina avrebbe smesso di prenderla,nessuno si è posto il problema. Ovvio,non c’era……Penso sempre alla Francia che possiede 83 centrali atomiche con le quali produce l’energia. Che succederebbe se ci fosse un’incidente? Tipo Fukushima per intenderci. Qual’è il piano B della Francia? Qualcuno forse aveva previsto il terremoto ed il conseguente tsunami? Il caso decide per tutte le specie. L’uomo crede di essere il padrone del suo destino,faber est suae quisquae fortunae, ma non è così. Il caso,che quando va male si chiama sfortuna,quando va bene,fortuna non dipende certo dall’umanità. Può dipendere dal gesto di un’uomo,di un gruppo di uomini o di una nazione ma non dall’uomo in quanto specie. In quanto specie la sua esistenza può dipendere da un semplice bottone. Un grosso bottone rosso presente sulle scrivanie di quelli che contano.Dipenderà però in futuro,sempre che quel bottone non sprofondi l’umanità nell’incubo dell’atomica,piuttosto che dall’azione dall’inazione. La politica manca di coraggio e non trascina le masse. Non prendendo decisioni,rimandando sempre alla prossima amministrazione l’uomo declina ogni responsabilità lasciando il pianeta in balia del caso. Sarà forse il caso di prendere qualche decisione?

Così mentre non si decide quale strategia intraprendere per contrastare i rifiuti le mafie risolvono il problema a modo loro. Certo il mafioso è sempre un essere umano. Essendo parte della specie,bruciando l’ossigeno,cancellando l’azzurro dal cielo perirà insieme ad essa senza però esserne responsabile. La responsabilità infatti è di quelli che non agiscono non di quelli che fanno cazzate. Prendiamo ad esempio la Sardegna,tanto per cambiare. La gente ancora getta i rifiuti dal finestrino per evitare la differenziata. Nessuno glielo impedisce. Nessuno spiega al popolo sardo dove va la spazzatura differenziata e qual’è il vantaggio per i cittadini. Non c’è polizia,non ci sono associazioni che puliscono,non c’è il sostegno e l’impegno delle forze in campo. Le strade di Olbia,centro storico a parte sono lastricate di carta e plastica.La spazzatura è dovunque e non c’è un piano per ridurla,per trattarla,per sensibilizzare al corretto consumo. La percezione è che non interessi a nessuno. Si da il caso però che io non riesca a darmi pace. Lotterò perché il caso di quell’associazione che con le barche ha pulito le isole diventi un’abitudine. Cercherò di fare di un caso di rara sensibilità un caso di ovvia educazione. Cosi magari per caso la Sardegna diventerà un modello.

Autore: Giovanni Boetti

Sono nato a Milano negli anni 60, li si forma la mia coscienza sociale ma i miei sogni,sarebbe meglio dire quelli di mia madre, a un certo punto prendono il sopravvento e decido di partire. Basta con le manifestazioni,basta con la città. Da sempre amo la natura, compresa quella umana che per me sono una cosa sola. Da uomo faccio parte della natura e da uomo la difendo. Da sempre sono attratto dall’acqua e dai suoi abitanti. Pesci,uccelli tartarughe e barche a vela. Fin da piccolo vado in barca a vela e leggo i libri d’avventura. Dopo qualche anno in Liguria parto alla volta dell’oceano,arrivato ad Antigua incontro l’amore e decido di diventare padre. Ma mentre l’oceano è per il marinaio come per il leviatano,la sicurezza e la libertà,la costa rappresenta un possibile pericolo. Dopo un’altro tormentato periodo nel quale,tra l’altro, creo una società di allestimento barche ad Antibes, la Coast to Coast,lavoro al progetto più importante : la famiglia. Dopo diciassette anni vissuti in Francia mi trasferisco in Sardegna. Finalmente il mare si calma e la vita continua. Con la mia nuova compagna, Teresa e due splendidi figli, tiro facili bordi nelle acque ridossate della Sardegna del nord. In attesa di qualche avventura,questo blog e l’associazione Velapuliamo occupano la mia mente vulcanica,sempre alla ricerca di qualcosa da fare.

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