Chiamateci illusi, noi che bussiamo al portone della coscienza collettiva. Che ci svegliamo pensando chi chiamare per organizzare delle giornate ecologiche. Noi che chiamiamo il sindaco,il vicesindaco,il consigliere,l’assessore. Che facciamo riunioni nel tempo libero invece di andare in spiaggia a fare una passeggiata. Perché quando andiamo a passeggio non possiamo fare a meno di amarla questa terra abusata che potrebbe anche smetterla di farsi abusare. Noi la sognamo così la Sardegna. Senza servitù militari, senza rifiuti bellici, tossici, plastici, urbani. Senza retine in polipropilene sulle spiagge. Senza frigoriferi nelle campagne, senza case abusive. In via del campo la graziosa Sardegna vende le sue rose più belle. Le sue coste,le sue isole, i suoi boschi.
Ma non siamo degli illusi solo perché ci siamo innamorati di lei. Crediamo che abbia bisogno d’aiuto e d’amore. La nostra Sardegna che da sempre subisce le invasioni. Che resiste ed esiste con forza e meraviglia. Non siamo illusi solo perché i semi dell’amore per questa terra magica, ancora non sono degli alberi. La sardegna è terra millenaria. Tutto qui segue il ritmo del tempo. Dalle querce ai ginepri, dalle orchidee al mirto. Tutto cresce in questa fertile terra. Non bisogna avere fretta ma bisogna agire. Scavare,smuovere, urlare. Proteggere,difendere, ascoltare. La spazzatura è un esperimento sociale di umana solidarietà con gli elementi. Con gli esseri viventi tutti. Dalla storia di questa terra possiamo chiaramente vedere che i soldi non hanno mai germogliato qui. I soldi hanno sempre creato divisioni, lotte e consumo del territorio. I problemi come la povertà, l’inquinamento, la spazzatura sono il letame dal quale nascono i fiori della solidarietà, della pace e dell’amore per la natura.